SONO UN PROFESSIONISTA IN ODONTOIATRIA

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SONO UN OPERATORE DELL’INDUSTRIA MECCANICA

Riabilitazione protesica totale mediante un bloccaggio in zirconio

Monguzzi R., Pozzi E.,

CASE REPORT
(.pdf - 107 KB)

Monguzzi R.

Pozzi E.

NumeriUno, 7: 4-5, 2010
RIASSUNTO
  • SCOPO DEL LAVORO Valutare le proprietà dello zirconio non solo da un punto di vista estetico, ma anche funzionale. In questo caso clinico viene realizzata una riabilitazione attraverso un bloccaggio anteriore in zirconio, che serve da ancoraggio per una protesi scheletrica.
  • MATERIALI E METODI Il caso clinico riguarda un paziente di sesso maschile di 65 anni con parodontite diffusa. Al paziente sono stati estratti tutti gli elementi posteriori, ritrattando endodonticamente gli elementi anteriori, riabilitati con protesi in zirconio.
  • RISULTATI Il caso clinico esaminato mette in evidenza le proprietà strutturali ed estetiche dello zirconio, che hanno permesso di riabilitare completamente l’arcata superiore del paziente, con risultati estetici e funzionali ottimamente accettati dal paziente.
  • CONCLUSIONI Le corone in zirconio garantiscono una riabilitazione completa con ottimi risultati sia estetici che funzionali per la costruzione di sistemi di ancoraggio protesico a sostegno di manufatti mobili. È comunque importante monitorare nel tempo questo tipo di manufatto da un punto di vista parodontale.
  • PAROLE CHIAVE Zirconio, malattia parodontale.
CASO CLINICO

Da oltre un decennio in ambito protesico lo zirconio trova una sempre più ampia applicazione per la realizzazione di manufatti ad alto valore estetico, che riescono sempre a soddisfare le aspettative del paziente1-7. Le caratteristiche principali dello zirconio sono certamente l’alto valore estetico, che è garantito dalla maggiore traslucenza rispetto alle tradizionali corone in metallo-ceramica e che hanno permesso allo zirconio di diventare un materiale che trova un ampio impiego soprattutto per le riabilitazioni nei settori estetici7-10. Recentemente, grazie anche all’utilizzo delle metodiche CAD-CAM, lo zirconio viene utilizzato anche per la realizzazioni di monconi su impianti e per la riabilitazione nei settori posteriori, con ottimi risultati anche per quanto riguarda la resistenza ai carichi masticatori3,5. In questo case report viene descritta la riabilitazione superiore di un paziente attraverso un bloccaggio in zirconio degli elementi frontali (da 13 a 23), che fungono da sostegno tramite attacchi in teflon per una protesi scheletrata.
MATERIALI E METODI

Un paziente di 65 anni di sesso maschile, non fumatore e sottoposto nel 2003 ad intervento di cardiochirurgia per rivascolarizzazione miocardica attraverso 5 by-pass a seguito di cardiopatia ischemica, si presenza alla nostra attenzione. Si effettua l’anamnesi, l’esame obiettivo, l’ortopantomografia iniziale e si presentano i necessari consensi informati (Figura 1).
Il paziente si presenta con una situazione di salute orale compromessa. L’arcata superiore è caratterizzata dalla presenza di una riabilitazione totale dell’intera arcata mediante elementi in metallo-ceramica che negli anni si è distaccata dai pilastri protesi sottostanti (Figura 2).
Dall’ortopantomografia si evidenzia la presenza di numerosi elementi dentari mobili ed una malattia parodontale cronica diffusa, situazioni patologiche che non permettono quindi il recupero funzionale degli elementi da 15 a 17 e da 25 a 27.
Si indica al paziente la necessità di sacrificare gli elementi da 15,17,25 e 27, pilastri della sua precedente riabilitazione protesica e di ritrattare endodonticamente gli elementi da 13 a 23.
Il paziente esplicita la propria volontà nel non voler essere riabilitato attraverso tecniche implanto-protesiche, per cui si procede all’attuazione di un progetto protesico che porti alla riabilitazione attraverso dispositivi mobili in sostituzione degli elementi dentari compromessi.
Diventa quindi fondamentale progettare e quindi realizzare un sistema di stabilizzazione degli elementi anteriori, che garantisca un ancoraggio adeguato alla protesi scheletrica e contemporaneamente mantenga livelli estetici ottimali.
Si decide quindi per una stabilizzazione attraverso corone in zirconio da 13 a 23, realizzate presso un laboratorio autorizzato all’utilizzo della metodica CAD-CAM ECHO (Sweden & Martina).
In una prima seduta si procede quindi all’estrazione degli elementi compromessi separati dai settori anteriori dopo aver rilevato le impronte per la realizzazione sia di un manufatto protesico provvisorio superiore che consenta al paziente la guarigione dei siti post-estrattivi, sia di una protesi provvisoria fissa per i settori anteriori.
Durante la seconda seduta operativa, a sette giorni di distanza, vengono applicate le protesi provvisorie, modificando le preparazioni protesiche ed adeguandole alle future corone in zirconio.
Dopo un’altra settimana si procede al ritrattamento degli elementi superiori da 13 a 23 e si ricostruiscono i monconi attraverso perni in fibra di vetro.
Dopo aver atteso 20 giorni come tempi di guarigione postestrattiva si effettua la rifinitura delle preparazioni protesiche e si passa al rilevamento delle impronte definitive per la mesostruttura delle corone in zirconio e per la struttura scheletrica posteriore, rilevando il colore per i settori anteriori e posteriori (Figura 3).
Successivamente si effettua la registrazione della dimensione verticale inferiore attraverso l’utilizzo di un arco facciale per l’inserimento dei modelli in articolatore a valori medi (Figure 4, 5 e 6).
Durante un altro appuntamento si effettua quindi sia la prova estetica delle corone in zirconio che della struttura protesica mobile (Figure 7 e 8).
RISULTATI

Dopo 6 settimane il paziente viene completamente riabilitato attraverso una struttura protesica fissa in zirconio da 13 a 23, la quale ha l’importante funzione di sostenere uno scheletrato con attacchi in teflon in sostituzione degli elementi posteriori parodontalmente compromessi e quindi estratti.
Le aspettative del paziente sono ampiamente soddisfatte da un punto di vista sia estetico che funzionale (Figure 9 e 10).
CONCLUSIONI

Il valore estetico delle corone in zirconio è ampiamente descritto nella letteratura internazionale, ma è importante sottolineare anche le caratteristiche di resistenza di questo materiale. A tal proposito sarà significativo monitorare da un punto di vista parodontale gli elementi riabilitati con il sistema di bloccaggio in zirconio descritti non solo in questocase report, per poter garantire anche a distanza di tempo un’integrità strutturale e funzionale11,12,14. Grazie all’utilizzo dello zirconio è stato possibile riabilitare il paziente con livelli estetici accettabili nonostante l’impossibilità di applicare protesi su impianti. Il paziente è stato comunque educato a corrette manovre di igiene personale quotidiana, che hanno lo scopo di mantenere livelli di igiene adeguati, che possano facilitare il mantenimento di condizioni ottimali di salute parodontale. Effettuare periodici controlli radiografici e clinici per quanto riguarda l’indice di placca e la misurazione dell’attacco clinico, permetterà di sviluppare protocolli operativi per la monitorazione della salute parodontale degli elementi protesizzati in zirconio13,14. Questo caso clinico rappresenta senz’altro un esempio di come lo zirconio possa essere ampiamente utilizzato nella pratica clinica quotidiana, considerando tutte le sue caratteristiche estetiche e funzionali.
Si ringrazia il Laboratorio Roberto Farina utilizzatore del sistema Echo per il supporto odontotecnico.
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J Prosthodont. 2008 Dec;17(8):621-6.
Epub 2008 Sep 16.
Approfondimenti:
Implantologia a carico immediato

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