SONO UN PROFESSIONISTA IN ODONTOIATRIA

In ottemperanza con quanto previsto dalla normativa vigente, dichiaro sotto la mia responsabilità di essere un professionista del settore odontoiatrico e di essere pertanto autorizzato a prendere visione del contenuto presente in questo sito internet.

SONO UN OPERATORE DELL’INDUSTRIA MECCANICA

Implantologia

Morelli F.

In questo articolo viene presentata la tecnica di ricostruzione ossea tridimensionale alla premaxilla con due mesh in titanio e osso autologo di origine intraorale prelevato con chirurgia piezoelettrica, e contestuale inserimento in mascella di quattro impianti Kohno. Vengono valutate pre e post chirurgia gli incrementi di volume ossei ottenuti, sia clinicamente, che con RX 3D volumetrica.

Bastieri A.

L'articolo si prefigge il fine di fornire un quadro ampio e il più possibile completo riguardo le funzionalità del Drill Bone Expander (D.B.E.) System nelle metodiche di espansione ossea controllata.

Vedove F.

Evidenza del riassorbimento interno segnalato dall'endodonzista, si procede alla riabilitazione.

Corrente G., Abundo R., Perelli M., Greppi M., Villa A., Castorani C.

Oggetto del presente case-report è presentare un protocollo semplificato per il ripristino morfologico dei tessuti duri e molli contestualmente all’inserimento di un impianto in zona estetica.

Csonka M.

La presenza di una cresta moderatamente sottile nel settore della premaxilla, pur consentendo l’inserzione di impianti sottili e/o molto inclinati, certamente pregiudica il risultato estetico finale della riabilitazione implantoprotesica consigliando quindi procedure di chirurgia rigenerativa.

Csonka M.

Il trattamento chirurgico ai fini implantari delle creste alveolari sottili è da sempre un difficile match anche per gli implantologi più esperti. Le molteplici tecniche chirurgiche proposte in letteratura potrebbero disorientare il clinico nella scelta della corretta tecnica chirurgica da applicare.

Corrente G., Abundo R., Lombardo S., Perelli M., Sarmiento H., Fiorellini J.

Un approccio razionale alla ricostruzione dei tessuti duri e molli in un caso di grave compromissione estetica: aspetti chirurgici della rigenerazione ossea con biomateriali, colla di fibrina e membrana di collagene cross-linked

Bastieri A.

Alla luce della necessità di un posizionamento implantare protesicamente guidato, è ovvio come,  in caso di moderate o gravi atrofie ossee, si debba ricorrere a tecniche rigenerative atte a colmare i difetti e consentire un corretto inserimento degli impianti. A tal fine una fra le tecniche più valide è quella della Edentulous Ridge Expansion (ERE).

Scipioni A., Calesini G.

Il trattamento implantoprotesico dei settori ad alta valenza estetica è particolarmente critico anche quando i volumi ossei post-estrattivi nelle loro dimensioni apico-coronale e bucco-linguale siano sostanzialmente conservati; infatti la “sola” perdita della prominenza radicolare e delle papille è sufficiente ad originare deficit anatomici che, se non adeguatamente compensati, influenzeranno negativamente l’esito della riabilitazione protesica. 

Sisti A., Mottola M., Mottola P.

Secondo i protocolli della scuola di Branemark non si considerava predicibile il successo di impianti inseriti in siti post-estrattivi e si indicava un’attesa di 8-12 mesi dopo le avulsioni per posizionare gli impianti. Questo approccio che portava il vantaggio di intervenire su tessuti duri e molli totalmente guariti, maturi e stabili pone però considerevoli problemi di ordine estetico e chirurgico qualora si voglia inserire gli impianti secondo i criteri di una chirurgia protesicamente guidata nei settori a valenza estetica.

Approfondimenti:
Implantologia a carico immediato

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