DISCUSSIONE
Nelle gravi atrofie ossee mandibolari, soprattutto posteriormente, le metodiche a disposizione quali la GBR, le tecniche di apposizione con innesti onlay, l’utilizzo di biomateriali di sintesi, le tecniche di prelievo osseo in sede intra o extra orale per innesti autologhi o l’impiego di impianti corti, non trovano accordo sulla scelta di trattamento tra i vari operatori. Ritengo che l’associazione di metodiche differenti non debba sconcertare poiché deriva dalla valutazione sulle peculiarità delle singole metodiche. L'interposizione ossea, il cosiddetto innesto sandwich, garantisce nei settori mandibolari posteriori la migliore riuscita in termini di riassorbento osseo post-intervento. Il lembo peduncolato osteomucoso ha sicuramente miglior vita di un innesto osseo libero (Tecnica onlay) ed è quindi da preferirsi. L'utilizzo dell’osso omologo fresco che da quasi 6 anni, grazie alla nostra già grande esperienza clinica con più di mille pazienti operati, ci permette di evitare interventi di prelievo osseo, diminuendo quindi la morbidità connessa e ci semplifica e ci abbrevia i tempi di intervento. La distrazione ossea alveolare con dispositivi intraorali maneggevoli, per quanto alle volte indaginosa, sembra essere l’unica metodica che permette, al pari degli espansori tissutali, di produrre l’incremento di tessuto molle muco-gengivale, soprattutto quando quest’ultimo è cicatriziale.
CONCLUSIONI
Abbiamo a disposizione molte metodiche che sembrano cercare lo stesso risultato, l’indicazione corretta per la scelta della strategia è la cosa più difficile ed è quella che determina i migliori risultati. La possibilità di mettere in campo tecniche di osteotomia, l’ausilio dell’osso omologo fresco congelato e i dispositivi di distrazione intraorale sono metodiche singolarmente ben collaudate e poterle associare senza aumentare il numero di interventi è vantaggioso ed interessante.