SONO UN PROFESSIONISTA IN ODONTOIATRIA

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SONO UN OPERATORE DELL’INDUSTRIA MECCANICA

Lesione ulcerativa in paziente leucemico in trattamento chemioterapico trattata con ozono: case report

Saragoni M., Ricci Frabattista G.

Saragoni M.

La Dott.ssa Maria Saragoni si laurea con Lode in Medicina e Chirurgia il 17/10/1985, presso l’Università di Bologna. Laureata frequentatrice per cinque anni presso il reparto di Ortognatodonzia della Clinica Universitaria Odontoiatrica dell’Università di Bologna, consegue il 19/10/89 la Specializzazione in Odontostomatologia con il punteggio di 70 e lode.
Negli anni successivi presta servizio presso le strutture pubbliche ASL di Mantova - Suzzara - Bozzolo - Viadana, continuando il suo percorso di formazione ed aggiornamento, frequentando vari corsi annuali e biennali di specializzazione in Protesi, Parodontologia, Ortodonzia (secondo la scuola di Ricketts), sia in Italia che all’estero.
È socia ordinaria dell’Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica (AIOP) e della Società Italiana di Parodontologia (SIDP).
Dal 1990 svolge la libera professione nella città di Ravenna, presso il suo ambulatorio, continuando a partecipare attivamente agli eventi di aggiornamento continuo per la professione.

Ricci Frabattista G.

Nel Marzo 2012 consegue la laurea in Igiene dentale con il massimo dei voti, presso l'Università degli studi di Ferrara.
Durante il periodo universitario frequenta il reparto di Parodontologia sotto la guida del professor Trombelli e dal 2011 collabora con la Clinica Odontoiatrica della comunità di recupero di San Patrignano, struttura presso cui ha elaborato la tesi di laurea sperimentale dal titolo "Approccio integrato nelle gestione della salute orale dei pazienti protesicamente riabilitati nella comunità di San Patrignano. Alternative diagnostico-terapeutiche alle metodologie tradizionali".
Dal maggio 2012 collabora con lo Studio Dentistico Saragoni.

La cura di neoplasie mediante chemioterapia può, come sappiamo, portare facilmente a lesioni a carico del cavo orale quali afte, ulcere, mucositi ed infezioni da candida dovute all’immunodepressione che ne consegue.
La leucemia è la patologia neoplastica maligna più comune dei globuli bianchi e ha frequentemente manifestazione orali. I segni orali includono allargamento del legamento parodontale, sanguinamento gengivale, ulcerazioni, petecchie, ischemia delle mucose, trisma e infezioni orali.
In questo articolo vogliamo prendere in esame una lesione ulcerativa sita nel palato molle in paziente affetto da leucemia e in trattamento con farmaci chemioterapici che abbiamo trattato con Ozone Dta.
L’ozono (O3) è un gas noto per le sue proprietà antimicrobiche e disinfettanti (battericida, fungicida e virucida), per favorire la rigenerazione tissutale e per l’effetto analgesico e antiinfiammatorio. 
Si presenta in studio un paziente maschio di 69 anni, inviato da un collega per una lesione diagnosticata come afta major.
È stato eseguito esame obiettivo e raccolta dei dati anamnestici del paziente. Il quadro che ne risulta è il seguente: paziente affetto da LEUCEMIA LINFOBLASTICA ACUTA PH+ (ALL), al secondo ciclo di CHEMIOTERAPIA  con anticorpi monoclonali denominati  blinatumomab. La lesione è comparsa 25 giorni prima come leggero bruciore poi come ulcera vera e propria ed è stata trattata dai colleghi del reparto di ematologia e di otorinolaringoiatria  con antibiotico, antimicotico, analgesici e oppioidi di varia tipologia.
 (OKI, Tachidol, Contramal, amoxicillina e acido clavulanico, morfina, ossicodone, conazolo, vitamina e in gel orale e presidi per afte).
In seguito alla comparsa della lesione i medici curanti hanno deciso di interrompere la chemioterapia e di non riprenderla sino alla scomparsa di quest’ultima. Da qui l’urgenza ancora maggiore di riuscire a ridurre la lesione che aveva ormai cronicizzato.
Il paziente riferiva un dolore continuo e insopportabile, simile ad ustione di medusa, che rendeva impossibile l’alimentazione, l’idratazione e la deglutizione.
A causa della carente idratazione prolungata e per i farmaci assunti era presente una forte xerostomia.
L’ulcera mucosa (fig. 1), di diametro maggiore di 2 cm e profonda diversi mm, si presentava a livello del palato molle e si evidenziava, sia sulla lesione che sul dorso della lingua, una sovrainfezione da candida (nonostante antimicotico da 15 gg).

Si è deciso di trattare l’ulcera con Ozone Dta  e di interrompere tutti i farmaci fatta eccezione per l’antimicotico e l’analgesico (al bisogno). È stato prescritto uno spray a base di sodio ialuronato e aminoacidi (aminogam) da utilizzare più volte nell’arco della giornata.
Si procedeva con la prima seduta di ozono. Applicazioni da 2 minuti fino ad un totale di 10 minuti, con potenza a crescere da 5 a 9. Utilizzando l’inserto da mucose.


 
Al termine della prima seduta il paziente dichiarava di avere ottenuto un beneficio immediato a livello di percezione del dolore, tanto da riuscire a deglutire e ad ingerire acqua (fino a pochi minuti prima azione impossibile per lui).
Il paziente tornava dopo due giorni per la seconda applicazione e la lesione presentava un diametro ridotto con una minore profondità e una colorazione più rosata con riduzione dell’edema (fig. 2). Dichiarava di aver completamente interrotto i farmaci oppioidi e di assumere solamente ibuprofene una volta al giorno. Apprezzabile l’aumento notevole di saliva e la riduzione dell’infezione da candida.

Abbiamo proceduto con altre 5 applicazioni di ozono inizialmente ogni 2 giorni (applicazioni da 10 minuti totali a seduta), alternando l’inserto da mucose a quello angolato per raggiungere la zona più profonda del palato molle. Sia visivamente che per quanto riguarda i benefici percepiti dal paziente si è potuto notare un costante miglioramento (fig. 3 e 4).

A T4 (fig. 5) la lesione appariva notevolmente ridotta e pertanto i medici del reparto di ematologia hanno potuto cominciare con la somministrazione dei farmaci antitumorali.

 
Abbiamo quindi aumentato l’intervallo tra una seduta e l’altra fino a 7 giorni arrivando ad avere una lesione in via di guarigione (fig. 6 dopo sesta applicazione).
Alla settima applicazione (fig. 7. A distanza di venti giorni dalla prima applicazione) si è deciso, in accordo con il paziente, di interrompere le sedute rimanendo a disposizione per eventuali recidive.
Si rivede il paziente ad un mese per il controllo, non si riscontra nessuna ripresa di malattia (fig. 8).

 
Conclusioni: abbiamo riscontrato, fin dalla prima applicazione, un’azione immediatamente analgesica dell’ozono, tanto da sospendere l’assunzione di farmaci  (oppiodi) che da diverse settimane erano indispensabili al paziente. Mentre per quanto riguarda l’azione rigenerante sui tessuti e antimicotica sull’infezione da candida si è evidenziata una maggiore efficacia dell’ozono terapia rispetto alla terapia farmacologica assunta precedentemente e per lungo tempo.
Si evidenzia inoltre la necessità di maggiore comunicazione tra operatori sanitari in ambito oncologico e staff odontoiatrico in quanto queste lesioni sono molto frequenti in pazienti di questo tipo e difficilmente risolvibili con la sola terapia farmacologica.    
 
Approfondimenti:
Implantologia a carico immediato

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