Scientifica implantologia

Journal of Oral Implantology, 2010 Oct 8. [Epub ahead of print]

USO DELLA SALDATURA INTRAORALE PER STABILIZZARE IMPIANTI DENTALI COLLOCATI IN SITI SOTTOPOSTI A RIGENERAZIONE E CARICATI CONTESTUALMENTE: UN CASO CLINICO

Viene descritto un caso di carico immediato di una sella posteriore edentula in cui i pilastri provvisori sono stati solidarizzati con tecnica di saldatura intraorale. A 18 mesi, gli impianti erano perfettamente integrati, l’osso perimplantare era ben conservato e il risultato estetico era buono.

DENTAL CADMOS, 79(7):443-454, 2011

In questo interessante caso clinico ad un paziente unico sono state riabilitate le due arcate con impianti a connessione esagonale e a connessione combinata conica/esagonale rispettivamente in mascella e in mandibola. A 5 mesi i prelievi microbiologici intorno alle due diverse connessioni e il comportamento clinico e radiografico delle stesse non mostrano differenze.

Numeri Uno2015; 04: 16-19

LA CHIRURGIA GUIDATA CON CARICO IMMEDIATO, È UNA TECNICA PREDICIBILE? A PROPOSITO DI UN CASO CLINICO

Paziente maschio, edentulo di 35 anni di età, classificazione ASA di tipo I, al quale si riabilita la mascella con 8 impianti Outlink2 a connessione esterna Sweden & Marina attraverso chirurgia guidata a supporto osseo con carico immediato. Il software utilizzato per il piano di trattamento e la realizzazione di una guida
chirurgica stereolitografica, è Simplant®. Si realizza uno studio fotografico che include foto extra-orali per lo studio della linea media facciale, del parallelismo tra la linea bipupillare e linea intercommisurale, analisi dei terzi facciali, tipo di profilo e dimensione verticale.
Le impronte preliminari vengono effettuate con idrocolloidi irreversibili (allineati) per ottenere modelli maestro di studi, si realizzerà la rilevazione dell’arco facciale e dei registri intramascellari per il montaggio in articolatore.
Si prepara la struttura base con cera per poi effettuare la prova dei denti per la protesi fissa sulla quale si baserà la dima radiologico-chirurgica.
Si realizza una TAC con una dima duplicata in bocca. Successivamente si realizza lo studio preventivo al computer per la posizione ideale della protesi sugli impianti dentali. Questo trasferimento della posizione degli impianti stabiliti nella fase pre-chirurgica, permette l’elaborazione previa della protesi per un carico immediato.
Dopo aver valutato le condizioni cliniche dello studio si decide il tipo di dima chirurgica adatta al paziente, in funzione del supporto osseo.
Attraverso lo studio radiografico: • Si realizza la TAC una volta provata l’occlusione per il duplicato della dima radiografica, come si è spiegato anteriormente. • Si ricostruiscono le immagini della TAC usando il software specifico per questo procedimento chirurgico. • Si determina il sito ideale per la collocazione degli impianti in funzione all’osso disponibile, della protesi definitiva e delle strutture anatomiche.
Il paziente si presenta in clinica dopo che è stato effettuato lo studio attraverso il software sia con i dati radiografici che con quelli clinici. Tutte le informazioni vengono mandate al centro che prepara la dima chirurgica e si incarica dell’invio di questa prima della chirurgia. Come prima cosa, si procede al sollevamento del lembo a spessore totale, fissando la dima chirurgica steriolitografica con due pin laterali e attraverso impianti chirurgici in ogni arcata. Posteriormente si esegue il protocollo di fresatura attraverso la guida, la quale si orienta sull’inclinazione/angolazione dell’alveolo. Successivamente si procede con la realizzazione della protesi immediata. La protesi immediata viene adattata nello stessa fase chirurgica con un provvisorio di acrilico a guscio d’uovo, che è stato confezionato previamente nel articolatore sopra dei pilastri provvisori antirotazionali, in funzione della posizione degli impianti progettati.
Il provvisorio di acrilico presenta delle perforazioni dove si trovano le uscite delle viti passanti dei pilastri provvisori, per evitare l’uscita dell’acrilico autopolimerizzabile durante la ribasatura e ottenere una protesi fissa ma rimovibile. Una volta indurito si rimuovono gli eccessi dal modello. Per finire, si avvita nuovamente ai pilastri e si sigilla con cotone e acrilico. L’uso delle dime chirurgiche steriolitgrafiche e guidate hanno implicato un avanzamento nell’implantologia orale. Con la pianificazione minuziosa e il software adeguato si possono ottenere risultati predicibili grazie allo studio realizzato, tuttavia è più costosa della tecnica tradizionale.
E’ necessario lo studio a lungo termine della suddetta tecnica e il miglioramento dei punti di fissaggio delle ferule.

Numeri Uno, 2013;16:12-13

L’implantologia guidata rappresenta una nuova modalità di esecuzione dell’intervento chirurgico basato sulla progettazione (planning).
I Software elaborano le immagini DICOM della Cone-Beam restituendo un rendering 3D sul quale inserire virtualmente l’impianto. La produzione di una dima consente il trasferimento delle informazioni di progetto sull’intervento che, grazie alla ingegnerizzazione del kit EchoPlan Sweden & Martina, diviene di facile esecuzione per l’implantologo, con aumento del comfort per il paziente e della precisione della inserzione. L’implantologia guidata è la porta di ingresso per nuove modalità di pianificazione della implantologia e della protesi. Il digitale riduce tempi e costi, aumenta la predicibilità e la coerenza tra ciò che si dice e ciò che si realizza.
Discussione del caso: l’intervento è stato eseguito con l’esecuzione di un piccolo lembo, ha richiesto una sola anestesia ed è stato completato in breve tempo grazie all’utilizzo della guida chirurgica Safe (Materialise) e il kit chirurgico EchoPlan (Sweden & Martina). È stata utilizzata una tecnica di sottodimensionamento del sito implantare legato alla scarsa densità ossea (tipo 3/4). Un’analisi valutativa tra progetto virtuale ed esecuzione reale ha mostrato una sostanziale sovrapposizione e il grado di precisione del sistema di implantologia guidata usato.

Numeri Uno, 2013; 16:16-18

Paziente: C.D.
Età: 31 anni
Sesso: femminile
Fumatrice: < 10
Anamnesi negativa per patologie o situazioni che controindicano l’inserimento implantare. Anamnesi dentale complessa.
Tra gli altri interventi è necessario estrarre l’elemento 36 pilastro distale di ponte 34-36. Per risolvere l’edentulia posteriore inferiore bilaterale si pianificano 4 impianti Premium (Sweden & Martina) a carico immediato di cui 36 postestrattivo immediato.
Per il dettaglio delle misure degli impianti e il loro posizionamento si veda la tabella 1.
La chiurgia è stata eseguita flapless con una Surgiguide (Materialise) ad appoggio dentale e mucoso e kit chirurgico Echo Plan (Sweden & Martina), rispettando i passaggi del manuale chirurgico. Le corone provvisorie per il carico immediato vengo costruite preoperatoriamente su immediate Smile
Model e passivate tramite incollaggio intraorale.

TeamWork, 11(6), 63:75, 2009

Il caso clinico illustrato presenta l’impiego di abutment angolati programmati a 17° e 30° in chirurgia guidata post-estrattiva con carico immediato, su una paziente con una precedente riabilitazione protesica combinata da sostituire. Sono stati estratti i cinque elementi frontali superiori residui e due impianti one piece con attacco a palla in posizione 14 e 21 con forte pneumatizzazione del mascellare e cospicuo riassorbimento osseo a livello diatorico superiore. Sono stati poi inseriti sei impianti i cui differenti gradi e versi di angolazione erano stati precedentemente programmati con software, posizionati grazie a guida software assistita e parallelizzati con l’utilizzo di monconi pre-angolati (PAD) su cui realizzare una protesi avvitata tipo Toronto-bridge a carico immediato precostruita. Il protocollo stabilisce una sequenza di frese che limitano moltissimo la possibilità di errore da parte dell’operatore, preservando gli assi progettati; inoltre la sistematica consente di reperire le facce degli esagoni di connessione, e quindi di facilitare l’utilizzo di abutment preangolati, di cui due angolati di 30° rispetto al piano frontale e quattro angolati
di 17° rispetto al piano sagittale: due impianti post-estrattivi.
La chirurgia flapless ha reso il decorso post-operatorio particolarmente confortevole e la tecnica ModelGuide ha permesso di usufruire della precisione della chirurgia sofware assistita anche per l’inserimento di impianti ad angolazione programmata, il cui esito sarebbe stato altrimenti operatore dipendente.

L’utilizzo di un software per la chirurgia assistita consente la diagnosi tridimensionale dei volumi ossei e la corretta pianificazione dell’inserimento degli impianti, sfruttando al meglio l’anatomia ossea esistente. In questo caso sono stati inseriti impianti molto inclinati sui quali la costruzione di una protesi avvitata di tipo Toronto è stata facilitata dall’uso degli abutment PAD.

Numeri Uno, 2014;18: 6-9

Negli ultimi anni la mutazione delle condizioni socio-economiche della popolazione e l’evoluzione della tecnologia a disposizione degli odontoiatri hanno portato alla formulazione di piani di trattamento sempre più all’insegna della mini-invasività.
In particolare in ambito implantare si è avuto uno sviluppo importante di tecniche alternative alla rigenerazione ossea per garantire al paziente, a parità di risultato, un’importante riduzione dei tempi di trattamento e dei costi, oltreché un minor disagio per il paziente dovuto alla riduzione degli atti chirurgici.
A questo proposito si vuole presentare un caso in cui si è deciso di trattare un anziano paziente con una tecnica postestrattiva immediata utilizzando, per via dei ridotti volumi ossei, impianti di piccolo diametro.

Numeri Uno, 6, 04-05, 2009

Valutare le proprietà strutturali dello zirconio, finora considerato un materiale dall’alto valore estetico, ma poco resistente e quindi scarsamente applicato per la riabilitazione di elementi posteriori. Materiali e Metodi Il caso clinico riguarda un paziente di sesso maschile di 55 anni con elementi dentari posteriori compromessi da un punto di vista parodontale e uno fratturato. Al paziente sono stati estratti gli elementi compromessi, trattando endodonticamente gli elementi anteriori e riabilitandolo con un’arcata completa in zirconio.
Risultati Il caso clinico esaminato mette in evidenza le proprietà strutturali ed estetiche dello zirconio, che hanno permesso di riabilitare completamente l’arcata superiore del paziente, con risultati estetici e funzionali ottimamente accettati dal paziente.
Conclusioni Le corone in zirconio garantiscono una riabilitazione completa con ottimi risultati sia estetici sia funzionali, che consentono di solidarizzare elementi naturali e impianti anche su pazienti parafunzionali. È comunque importante monitorare nel tempo questo tipo di manufatto da un punto di vista parodontale.

Numeri Uno, 8, 04-05, 2009

In questo caso clinico la tecnica del modello unico ha consentito di riabilitare la paziente con un’unica fase chirurgica e un numero ridotto di sedute per la finalizzazione protesica avvitata, ottenuta con protocollo CAD CAM Echo su impianti Kohno.

Numeri Uno, 2013; 16, 14-15

Nel maggio 2011, un paziente di anni 69 si è presentato nello studio per un dolore generalizzato alla bocca e per poter valutare la stabilità del lavoro protesico precedentemente effettuato in un altro studio odontoiatrico. L’anamnesi medica generale risultava negativa. Il paziente riferiva di aver subito l’estrazione di alcuni elementi dentari essenzialmente per carie, poi sostituiti con alcuni impianti alcuni anni prima. All’esame obiettivo la situazione igienica orale era molto scadente, non si apprezzavano lesioni alle mucose orali né alterazioni alle principali stazioni linfonodali. Più in dettaglio, a livello intraorale, si poteva osservare una terza classe scheletrica con un morso testa a testa. Era altresì evidente la presenza di malattia parodontale a carico di tutti gli elementi dentari residui con mobilità di grado 2-3 a carico di tutti gli elementi dentari e di alcuni impianti. Prese impronte, cere e arco facciale, in laboratorio i modelli venivano montati in articolatore. Con l’ausilio anche delle fotografie della faccia veniva realizzata la ceratura del caso.
Quindi è stato formulato un piano di trattamento preliminare che aveva l’obiettivo di risolvere il dolore e riabilitare la bocca:
• Estrazione di tutti gli elementi dentali oramai compromessi e rimozione degli impianti senza un adeguato supporto osseo.
• Pulizia degli impianti trattabili (16, 17, 33)
• Posizionamento di protesi mobili superiori ed inferiori per permettere una guarigione dei tessuti mucosi ed ossei in accordo con la ceratura diagnostica.